Maurizio Rapiti è nato nel 1985 a Sansepolcro (AR). Risiede e lavora nella vicina Città di Castello (PG).
Dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore si dedica alla pittura nello studio del padre Giovanni. Grazie al proprio stile e alla tecnica conseguita riesce subito a farsi apprezzare nel settore ottenendo diversi riconoscimenti nei concorsi di pittura, nonché premi.
La pittura di Maurizio Rapiti colpisce per l'assoluto realismo delle sue pennellate, un realismo che al tempo stesso è costellato di simboli che rimandano all'esperienza surrealista di pittori quali Magritte. Ed è in questa fusione di reale e onirico che le opere di Maurizio Rapiti trovano la propria ragion d'essere, e mentre il reale si esprime nelle forme e nei giochi di luce e ombre, la componente onirica è lasciata alle scenografia delle opere e agli elementi ivi disposti allo scopo di interagire con l'osservatore chiamato spesso a individuare rimandi e citazioni. Maurizio Rapiti è infatti anche meta-pittore, nei suoi quadri ribalta spesso il ruolo raffigurante-raffigurato ponendo, ad esempio, nelle mani del soggetto raffigurato un pennello con il quale possa dipingersi. E' così che il pittore diventa egli stesso soggetto del suo quadro e nel suo essere consapevolmente prigioniero del processo di creazione se ne prende gioco barando nella sua rappresentazione.

Elaborato nella tecnica, raffinato nell’esecuzione di soggetti , che sono in prevalenza giovani e freschi, ricercato nel gioco allegorico che instaura con lo spettatore. I dipinti di Rapiti sono pervasi di un’atmosfera bruna, scura, ma mai ombrosa nel sentimento. I colori scuri rendono caldi e accoglienti gli spazi in cui posiziona le figure. Epici e connaturati di una dimensione quasi favolistica di altri tempi sono le ambientazioni, dove il carattere comunicativo atmosferico -naturalistico, emerge dal quadro travolgendo lo spazio di visione. Si è catturati dalla perizia tecnica e dalla definizione fotografica delle forme, che tuttavia sono il pretesto per una nuova ricerca emotiva. Cosi come le recenti apparizioni di colori caldi, negli ultimi lavori, in prevalenza il rosso che sembra turbare la quiete tranquillità del magico mondo della precedente fase monocromatica , ma sono anche il segno di una maturazione interiore e di una ricerca espressiva di valori comunicativi ed emozionali che vanno ad aggiungersi al repertorio del talentuoso artista

Dott. Lorenzo Fiorucci – Storico dell'arte


Nelle opere di Maurizio Rapiti è tangibile una delicata prepotenza delle atmosfere che trascinano l'osservatore in una condizione emotiva di smarrimento. Le cromatiche e la composizione dell'opera pregna di surrealismo e geometrie, ci trascina dentro un' esperienza assolutamente introspettiva.

Riccardo Antonelli - Artista

La dimensione della mente è più grande di quella del reale, così viene da credere quando si considerano i dipinti di Maurizio Rapiti, il quale spazia, nel corso della produzione, con la coerenza del figurativo, dalle latitudini dell’esperienza quotidiana alle proiezioni nel mondo surreale. Siamo di fronte ad un artista che, almeno nelle opere, rivela una forte tempra con il lampeggiare dell’originalità.
Il mattino è colmo di luce, colori, di dolce giovinezza in un quadro nel quale la vita è leggera come la musica. Due giovani, lui e lei, nella beatitudine della bellezza, loro e del creato, sono seduti in un’imbarcazione che sembra sospinta dalle note della musica. Si assiste alla primavera sempre nuova della natura e dello spirito, melodia di colori. Il suonatore della chitarra è l’artista stesso, che troviamo sulle scene anche di altre tele. La qual cosa sorprende un po’ e però convince. Il direttore d’orchestra non è mai altrove, ma partecipa all’evento in prima persona. Poi, con una certa frequenza, i colori si spogliano degli slanci luminosi, sostano nella concentrazione dei silenzi, nelle cui radure appaiono delle figure derivanti dal desiderio piuttosto che dal sogno perché sono sempre seducenti e dolci. Tali presenze femminili, forse, raccontano vari momenti di una stessa storia vissuta, che torna alla mente nei sommovimenti emozionali su un’isola di cielo fra le nuvole, in uno scorcio del paese natale oppure nell’orizzonte della solitudine.
Sovente le pitture di altri artisti del genere surreale propongono motivi desolati. Invece Rapiti, anche al di là del tempo e della realtà, va incontro al piacere di vivere

Prof. Franco Ruinetti – Critico d'Arte

Rapiti è un pittore "perito" che conosce tutte le tecniche e applica, in questa ultima produzione, uno stile a tratti geniale. Maurizio Rapiti è Capace di iperrealismo e soluzioni originali e pittoriche al tempo stesso. Le sue opere, forse più di quanto facciano le opere di altri autori, sorprendono e rilanciano la creatività e l'arte autentica come qualcosa di magico, appannaggio solo di pochi.

Michele Foni - Giornalista